L'AQUILA "Centralità del lavoro nelle scelte del Paese e nel futuro dell'Abruzzo" è il titolo della manifestazione regionale promossa da Cgil, Cisl e Uil, in programma domani all'Aquila, a partire dalle 10 alla Villa comunale all'altezza del Consiglio regionale.

Manifestazione CGIL CISL UIL Abruzzo 7 dic 21

L'iniziativa si inserisce nell'ambito della mobilitazione nazionale che i sindacati confederali hanno deciso di portare avanti su pensioni, fisco, lavoro, sviluppo e sociale, per migliorare la legge di bilancio in discussione in Parlamento. La relazione introduttiva e il coordinamento della mattinata saranno a cura di Michele Lombardo, segretario generale Uil Abruzzo. A seguire, sono previsti gli interventi di un rappresentante del sindacato pensionati Fnp Cisl e di delegate e delegati sui luoghi di lavoro. Le conclusioni saranno a cura di Roberto Ghiselli, segretario Cgil nazionale. L'iniziativa si svolgerà nel pieno rispetto delle norme anti-Covid. «Con la manifestazione in programma all'Aquila», dicono i segretari regionali di Cgil, Cisl e Uil Carmine Ranieri, Leo Malandra e Michele Lombardo, «intendiamo condividere i temi e le preoccupazioni al centro della mobilitazione nazionale, in un periodo particolarmente delicato per il Paese. Al tempo stesso, il nostro obiettivo è accendere nuovamente i riflettori sulle problematiche che interessano l'Abruzzo: dall'occupazione alle crisi industriali, passando per il precariato e i risvolti sanitari, economici e sociali legati alla pandemia».

La battaglia portata avanti anche dalla CGIL Abruzzo Molise con il  Patronato INCA,  ha fatto sì che il Governo sia tornato sui suoi passi ed abbia trovato la copertura finanziaria per consentire che i periodi di quarantena di tutti i lavoratori dipendenti siano coperti dalla malattia.

Quarantena INPS

Nell'agosto scorso, infatti, l'INPS comunicava che a seguito del mancato rifinanziamento, non ci sarebbe stata più questa opportunità, pertanto i lavoratori dipendenti di aziende private posti in quarantena, non avrebbero avuto retribuzione e contribuzione nei periodi di astensione dal lavoro.

Una problematica che secondo una stima del Patronato INCA regionale in Abruzzo e Molise avrebbe riguardato quasi 8.000 lavoratori, con un impatto economico individuale che sarebbe andato da 650 a 1.100€.

La mobilitazione portata avanti dalle Camere del Lavoro abruzzesi e molisane che oltre ai risvolti economici evidenziavano i rischi sanitari legati alla verosimile diminuzione delle denunce di contatti con positivi, ha avuto anche risalto nazionale con la testimonianza di un delegato sindacale della FIOM CGIL della BETAFENCE di Tortoreto che, insieme alla moglie portalettere  anch'essa in quarantena fiduciaria, ha raccontato la sua storia in diretta nella trasmissione de La7 “L'aria che tira”.

Una battaglia le cui ragioni sono state riconosciute dal Governo che nel decreto 146 del 21 ottobre 2021 ha, seppur in ritardo, finanziato la misura dando la possibilità di coprire tutti i periodi di quarantena con la malattia, a partire dal 1° gennaio 2021.

Ora l'INPS dovrà emanare quanto prima una  circolare che illustri le modalità operative  per il recupero dei periodi pregressi, così come dovrà esprimersi sulla procedura da seguire per vedersi riconosciuti i “congedi parentali Covid” il cui diritto è stato nuovamente previsto sempre dal “decreto fiscale”.

In questo caso, ad aver diritto ai congedi parentali retribuiti al 50%, sono i genitori di figli con meno di 14 anni che abbiano avuto la sospensione dell'attività didattica in presenza, o siano stati contagiati dal Covid o posti in quarantena. Non vi sono limiti di età, invece, per i genitori di figli con disabilità grave. Anche nel caso dei congedi parentali, il diritto è retroattivo a partire dall'inizio dell'anno scolastico 2021/2022.

Per i lavoratori fragili, invece, è stato prorogato al 31 dicembre il diritto allo smart- working o,  nel caso non possano lavorare in modalità agile, l'equiparazione della malattia al ricovero ospedaliero.

Pescara, 27 ottobre 2021

Il Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise, Carmine RanieriI

l Coordinatore Regionale Patronato INCA CGIL Abruzzo Molise, Mirco D'Ignazio

Il 6 agosto scorso l'INPS con proprio messaggio ha comunicato che, a causa della esiguità delle risorse messe a disposizione dal Governo, la quarantena non sarà più equiparabile alla malattia.

Nei fatti, le risorse per l’anno 2020 destinate a coprire quei lavoratori che dovevano rispettare l’obbligo di quarantena furono quantizzate in 663,1 milioni di euro. Nulla è stato deciso invece per l’anno in corso, così facendo, esauriti i fondi pregressi, verranno meno i requisiti per l’equiparazione della quarantena al periodo di malattia con conseguenze sullo stipendio e sui contributi peri i lavoratori interessati.
Covid
Una decisione, peraltro retroattiva dal 01 gennaio 2021, e che riguarda tutti i lavoratori che, essendo entrati in contatto con positivi, sono stati posti in quarantena. 
Da una prima stima effettuata dall’INCA, questo problema riguarderebbe 6.200 lavoratori abruzzesi e 1.700 molisani, con un impatto economico medio che va da 650 a 1.100 € (la quarantena prevista per i vaccinati è di sette giorni, dieci per i non vaccinati).
Oltre al danno economico si aggiunge quello contributivo: l'assenza di copertura INPS, infatti, impedisce in quei periodi anche il riconoscimento dei contributi utili per la pensione.
Va aggiunto un ulteriore tema che riguarda la sicurezza sanitaria oltre che economica e contributiva. La notizia che non ci sarà copertura durante la quarantena rischia di indurre molti lavoratori che hanno avuto contatti con positivi, a riflettere sulla eventuale comunicazione da rendere per non essere collocati in quarantena e quindi perdere la retribuzione delle giornate.
E’ inconcepibile che in un momento difficile alla vigilia della ripresa dell’anno scolastico, della discussione sulla riorganizzazione dei trasporti, la ripresa delle attività lavorative a pieno regime e la necessaria accelerazione sulla campagna vaccinale, si scelga di togliere un importante strumento di tutela per i lavoratori nel contrasto alla diffusione del virus.
Tale problema riguarda anche i lavoratori cosiddetti “fragili”, di cui al comma 2 dell’articolo 26 del decreto-legge n. 18/2020.
Sempre l’INPS precisa che sono coperti gli eventi fino al 30 giugno 2021, e quindi già dal primo luglio 2021, in mancanza di risorse non ci sarà alcun riconoscimento alla pari degli altri lavoratori.
È urgente quindi che il Governo intervenga subito trovando le risorse necessarie ripristinando il giusto riconoscimento per combattere seriamente la crisi sanitaria e pandemica tutt’ora esistente. 
A livello unitario, le organizzazioni sindacali hanno già chiesto ai Ministri competenti un incontro sul tema e comunque un impegno serio per superare questa inverosimile situazione, attendiamo un urgente riscontro.
E’ altrettanto importante che i parlamentari delle due regioni si adoperino verso il Governo nazionale e gli stessi Presidenti nella conferenza Stato-Regioni, pongano con forza il tema che riguarda tanti propri cittadini lavoratori e mettano al centro della discussione il rifinanziamento del fondo.
Così come è di fondamentale importanza un impegno ulteriore e diretto delle due Regioni nel monitorare e vigilare sul rispetto delle norme in tema di sicurezza e la tutela dei lavoratori sui posti di lavoro nel pieno rispetto delle leggi e delle norme esistenti.
Auspichiamo una presa di coscienza a tutti i livelli istituzionali sugli enormi rischi che decisioni di questo tipo potrebbero avere nel già difficile contrasto al COVID e al costante aumento dei contagi, va urgentemente posto rimedio ad una scelta rischiosa e a danno dei lavoratori.

Lavoratori stagionali, somministrati, pescatori ed operai agricoli che non avessero ancora fatto richiesta, hanno tempo fino al prossimo 30 settembre per l'invio, tramite il Patronato INCA CGIL Abruzzo Molise (le nostre sedi in Abruzzo ed in Molise), delle domande di bonus.

I lavoratori stagionali del turismo o delle terme ed i lavoratori somministrati (ex interinali), per aver diritto al bonus di 1.600€, devono aver avuto, dal 2019 in poi, almeno 30 giorni di lavoro, almeno un contratto scaduto o cessato e non essere attualmente assunti a tempo indeterminato o in pensione o, in alcuni casi, in NASPI.

Non devono inviare la domanda quei lavoratori che hanno già percepito il primo bonus da 2.400 €.  Sarà l'INPS, in automatico, a liquidare anche il secondo. È comunque consigliabile inviare di nuovo la domanda qualora la prima sia stata respinta ed attualmente in attesa di riesame.

Obbligatorio, invece, l'invio entro il 30 settembre, per coloro che non hanno ancora fatto nessuna domanda. 

Discorso simile per i pescatori autonomi che hanno diritto ad un bonus di 950 € e per gli operai agricoli (con almeno 50 giornate lavorate nel 2020) che hanno diritto ad un bonus di 800 €. In entrambi i casi, il bonus non spetta se attualmente si è titolari di un contratto di lavoro a tempo indeterminato o di pensione, o si è percepito un altro bonus legato al Covid.

Complessivamente, tra Abruzzo e Molise, la platea degli aventi diritto sfiora le 25.000 unità. Di queste, però, si stima che ad oggi solo il 70% abbia effettivamente fatto richiesta dei singoli bonus. Continuano a restare esclusi circa 7.000 persone che, se non si attivano celermente anche tramite il Patronato INCA CGIL Abruzzo Molise, rischiano di perdere un importante sostegno.

Trattandosi di bonus destinati in particolare a chi vive condizioni di precarietà lavorativa e sociale, spesso risulta complicato anche informare dell'esistenza del diritto i lavoratori interessati. A ciò si somma una diffusa difficoltà nell'accesso e nell'utilizzo degli strumenti informatici che, almeno in teoria, consentirebbero di ottenere autonomamente queste prestazioni.

Tutto questo dimostra l'assoluta necessità di superare la condizione di precarietà che investe una parte troppo grande di mondo del lavoro: in questo senso, occasione da non perdere sarà quella della gestione delle risorse che arriveranno dal PNRR che Istituzioni ed Amministrazioni locali dovranno garantire andranno a generare lavoro stabile, con retribuzioni dignitose e diritti adeguati.

Il Segretario Generale CGIL Abruzzo Molise, Carmine Ranieri

Il Coordinatore Regionale Patronato INCA CGIL Abruzzo Molise, Mirco D'Ignazio

Il 12 luglio 2021 è stato firmato un accordo tra la FCA di Termoli e le Organizzazioni Sindacali relativo alla possibilità di uscite incentivate per il personale in forza nello stabilimento molisano.
 
L'accordo, che prevede diverse forme di incentivazione determinate in base alla situazione individuale dei singoli lavoratori, ha scadenza 31 luglio 2022 (tra un anno).
 
FCA FIOM
 
In alcuni casi specifici, potrebbe essere vantaggioso perfezionare individualmente l'accordo e lasciare l'azienda entro il 31 ottobre 2021 (tra tre mesi).
 
Per la verifica dei requisiti contributivi e per una puntuale illustrazione dell'accordo e delle sue potenzialità, è importante chiedere l'assistenza della FIOM  e del Patronato INCA.
 
Le strutture della CGIL, infatti, nell'immediato futuro, potranno adoperarsi per un'analisi approfondita delle singole situazioni affinché ognuno possa, eventualmente, scegliere se e come aderire all'accordo.
 
Per semplificare le procedure e per rispettare le normative per il contenimento del COVID 19, è opportuno che ogni lavoratore interessato contatti
 
FIOM CGIL Molise
GIUSEPPE TARANTINO Tel  3292538614 – fiom@molise.it  
 
Patronato INCA CGIL
ANTONIETTA TURRO Tel 3332727168 – a.turro@inca.it 
AMALIA TUTOLO Tel 3474046291 – a.tutolo@inca.it  
ANTONIO DE NOTARIS Tel 3475594719 – a.denotaris@inca.it  
LEO TANGA Tel 3440110007 – l.tanga@inca.it    
 
 
Sarà poi cura della CGIL indirizzare, fissando specifici appuntamenti, i lavoratori interessati negli uffici del Patronato (scopri quello a te più vicino in Abruzzo ed in Molise)
 
Termoli, 19 luglio 2021